Questa branca dell’odontoiatria si occupa dell’estrazione di denti ormai non più recuperabili a causa di:
L’estrazione di un dente è, nella maggior parte dei casi, una procedura semplice. La normale anestesia locale garantisce al paziente la totale assenza di dolore. Vi sono però alcuni fattori che possono complicare un pochino tale pratica, come per esempio nel caso del dente del giudizio, la sua posizione (inclinazione e/o inclusione ossea). In questi casi l’estrazione diventa un po’ più difficile e richiede un tempo maggiore da parte dell’operatore.
Quest’ultimo attraverso esami diagnostici (rx e tac) deve valutare bene, prima dell’intervento, alcuni fattori fondamentali, come l’eventuale vicinanza del dente a strutture anatomiche importanti (es. nervo alveolare inferiore e seno mascellare superiore).
In genere l’estrazione di un dente del giudizio completamente fuoriuscito è abbastanza semplice e di solito non richiede accorgimenti particolari. L’anestesia locale bloccherà il dolore durante l’intervento. Nel caso dovesse insorgere dolore nelle ore successive, il paziente potrà tranquillamente assumere dei normali analgesici.
In caso di dente del giudizio completamente fuoriuscito
Il decorso dopo un intervento di routine è in genere rapido. Gonfiore e leggere perdite di sangue sono da considerarsi normali. In questi casi il paziente può mordere una garza o un fazzoletto di stoffa.
Fazzoletti di carta o di ovatta sono sconsigliati perché rischiano di lasciare tracce che si attaccano alla ferita e che possono causare la riapertura quando vengono rimossi. Può inoltre essere utile inumidire leggermente la garza o il fazzoletto.
Si consigliano spesso impacchi di ghiaccio per prevenire il gonfiore e facilitare i processi di guarigione, mentre sono sconsigliati cibi caldi, sigarette, caffè ed alcool.
Sono anche da evitare i risciacqui, perché possono facilitare il sanguinamento o farmaci anticoagulanti come l’aspirina (per lo stesso motivo).